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Arriva il momento di pagare gli F24 e guardi il tuo conto in banca con un misto di frustrazione e rassegnazione. Il “Socio Occulto” (il Fisco) è passato a riscuotere.
Ogni anno, il tuo obiettivo è duplice: fatturare di più e, possibilmente, abbattere il carico fiscale in modo legale e intelligente.
Probabilmente sai già che puoi scaricare i costi del computer, del software, forse dell’auto. Ma c’è una voce di spesa che spesso viene ignorata, e che invece è una delle leve più potenti che hai: la Formazione Professionale.
Nello specifico: un Corso di Inglese con Certificazione.
La domanda che tutti i freelance si fanno è: “Se compro un corso di inglese, posso scaricarlo dalle tasse?”
La risposta breve è: SÌ, ma dipende dal tuo Regime Fiscale.
Vediamo come funziona, numeri alla mano, e perché investire nell’inglese potrebbe costarti molto meno di quanto pensi.
Regime Ordinario o Semplificato: Il Paradiso della Deduzione (100%)
Se sei un professionista in Regime Ordinario o Semplificato (quindi paghi l’IRPEF e l’IVA nel modo classico), abbiamo un’ottima notizia per te.
Grazie al cosiddetto “Jobs Act degli Autonomi” (Legge 81/2017), le regole sono cambiate drasticamente a tuo favore.
Prima del 2017, le spese di formazione erano deducibili solo al 50%.
Oggi, le spese per la formazione sono deducibili integralmente (al 100%).
Nota Tecnica Importante: La legge distingue due massimali annui:
- Fino a 10.000€ per corsi di formazione e aggiornamento professionale.
- Fino a 5.000€ specifici per i servizi di certificazione delle competenze.
Un percorso completo che include sia il corso che l’esame finale rientra pienamente in queste categorie, permettendoti di dedurre tutto.
Cosa significa in pratica?
Significa che se il tuo pacchetto Corso + Certificazione costa, ad esempio, 500€ + IVA:
- Recuperi l’IVA: I 110€ di IVA (22%) li porti in detrazione subito (diventano credito IVA).
- Abbatti l’Imponibile: I 500€ di costo vengono sottratti dal tuo reddito imponibile. Su quei 500€ non ci pagherai l’IRPEF (che va dal 23% al 43% a seconda dello scaglione) né i contributi INPS/Cassa (in molti casi).
In sostanza, è come se lo Stato ti offrisse uno sconto enorme sul corso. Invece di dare quei soldi al fisco in tasse, li usi per potenziare le tue competenze.
Regime Forfettario: La dura verità (e perché conviene lo stesso)
Se sei nel Regime Forfettario (Flat Tax al 5% o 15%), la situazione cambia.
Come sai, il Forfettario non permette di scaricare *nessuna* spesa analitica (né computer, né cene, né corsi). Lo Stato ti riconosce una deduzione “a forfait” a prescindere da quanto spendi davvero.
Quindi: No, se sei forfettario non puoi “scaricare” la fattura del corso.
Attenzione all’IVA: Essendo forfettario, l’IVA per te è un costo puro. Se il corso costa 500€ + 110€ di IVA, pagherai 610€ e non potrai recuperare quei 110€. È bene saperlo per fare i conti giusti.
Perché dovresti farlo comunque?
Se non hai il vantaggio fiscale, devi guardare il Vantaggio Competitivo. Nel regime forfettario, il tuo unico modo per guadagnare di più è fatturare di più (entro il limite degli 85k).
Una certificazione linguistica (B2, C1) ti permette di:
- Accedere a clienti esteri: Che pagano tariffe spesso doppie rispetto all’Italia.
- Giustificare tariffe più alte: Essere un professionista certificato aumenta il tuo valore percepito.
Nel forfettario l’investimento è tutto a carico tuo, è vero. Ma il ritorno economico (ROI) di un nuovo cliente internazionale ripaga il corso in mezza giornata di lavoro.
Il principio di “Inerenza”: L’inglese è sicuro?
Per chi è in regime ordinario, l’Agenzia delle Entrate richiede che la spesa sia “inerente” alla tua attività.
- Se sei un web designer e ti scarichi un corso di cucina, l’Agenzia potrebbe contestarlo.
- Se sei un avvocato, un architetto, un marketer, un consulente o un commerciante e ti scarichi un Corso di Inglese, sei in una botte di ferro.
Nel mercato globale odierno, l’inglese è considerato una competenza trasversale indispensabile. È facile dimostrare che ti serve per leggere manuali, parlare con fornitori, studiare software o gestire clienti.
Quindi, il rischio di contestazione sulla “inerenza” dell’inglese è praticamente nullo per la stragrande maggioranza delle Partite IVA moderne.
Certificazione vs Corso generico: cosa preferisce il Fisco?
Anche se entrambi sono deducibili, avere una fattura per “Esame di Certificazione” o “Corso con Certificazione Finale” è molto più solido rispetto a una fattura generica per “lezioni private”.
La certificazione prova che c’è stato un percorso strutturato, erogato da un ente formativo (come Torrisi Formazione), e non una prestazione occasionale difficile da tracciare.
Non aspettare il commercialista (Pro Tip)
Spesso i commercialisti sono sommersi dalla burocrazia e si dimenticano di consigliarti come spendere meglio i tuoi soldi per ottimizzare il carico fiscale.
Non aspettare che te lo dicano loro. Sii proattivo.
Se sei a fine anno e hai liquidità in eccesso, questo è il momento perfetto per investire in formazione. Abbatti l’utile dell’anno corrente (pagando meno tasse l’anno prossimo) e inizi il nuovo anno con una competenza in più.
Trasforma le tue tasse in competenze. È l’unico investimento che il fisco non può tassare.
Disclaimer: Questa è una guida informativa. Le leggi fiscali cambiano. Chiedi sempre conferma al tuo commercialista di fiducia per la tua situazione specifica.
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