
Certificazione Inglese per Partita IVA: È un costo deducibile?
6 Dicembre 2025È il momento che temi di più.
Sei seduto davanti all’esaminatore. Accanto a te c’è un altro candidato. La porta è chiusa. L’aria è tesa.
L’esaminatore ti guarda, sorride (forse) e ti fa una domanda.
E improvvisamente… il vuoto.
Il tuo cervello, che fino a un minuto fa ripassava i verbi irregolari, si spegne. Sai la risposta in italiano, ma in inglese non ti viene la parola. Senti il ticchettio dell’orologio. Senti lo sguardo dell’esaminatore che aspetta. Il silenzio nella stanza diventa pesante, imbarazzante, soffocante.
La “scena muta” è l’incubo di chiunque affronti una Certificazione Linguistica (che sia un B1, un B2 o un C1). Ed è il motivo principale per cui molti candidati, pur sapendo la grammatica, prendono un voto basso nello Speaking.
Ma ho una buona notizia per te: il silenzio si può gestire.
Esistono tecniche precise, usate dai madrelingua, per “comprare tempo” senza smettere di parlare. Vediamo come evitare il blocco e trasformare un momento di panico in una dimostrazione di fluency.
La Regola d’Oro: L’esaminatore non vuole la verità, vuole la lingua
Il primo errore è psicologico. Molti studenti si bloccano perché cercano la risposta “giusta” o “intelligente”.
Se l’esaminatore ti chiede: “What do you think about climate change?”, non sta testando la tua conoscenza scientifica o la tua opinione politica. Non gliene frega nulla se sei d’accordo o no.
Sta testando se sai costruire una frase complessa per esprimere un concetto.
Se non hai un’opinione, inventala. Se non sai cosa dire, di’ che non sai cosa dire (in inglese!). L’importante è che il flusso di parole non si fermi.
Ricorda: Il silenzio è l’unico errore che l’esaminatore non può valutare. Se parli con errori, prendi un voto. Se stai zitto, prendi zero.
Tecnica 1: I “Fillers” (Come comprare tempo con stile)
I madrelingua non parlano come macchine. Anche loro esitano. Ma invece di stare zitti (“…”), usano delle frasi riempitive (Fillers) che mantengono attiva la conversazione.
Usare i fillers dimostra che sei padrone della lingua, non che sei incerto.
Quando devi pensare alla risposta:
Invece di dire “Ehm…”, usa queste frasi:
- “That’s an interesting question, let me think about it for a second…” (Hai appena guadagnato 3 secondi).
- “Well, I’ve never really thought about that before, but I suppose…” (Altri 4 secondi).
- “It’s difficult to say, but generally speaking…”
Quando hai la parola “sulla punta della lingua”:
Non bloccarti a cercare il termine esatto. Giraci intorno:
- “How can I put it…”
- “What’s the word for it… it’s slipped my mind, but it’s kind of like…”
Usare queste frasi ti fa sembrare naturale, sciolto. Il silenzio ti fa sembrare impreparato.
Tecnica 2: La parafrasi (Se non sai il nome, descrivi la cosa)
Immagina di dover dire “Watermelon” (Anguria) e non ti viene la parola. Il candidato medio va nel panico e si ferma.
Il candidato esperto (da livello B2/C1) usa la Parafrasi.
“I ate a delicious fruit yesterday… I can’t remember the name, but it’s big, green on the outside and red inside, full of water.”
L’esaminatore capirà perfettamente. Anzi, apprezzerà la tua capacità di aggirare l’ostacolo. Nelle griglie di valutazione (Rubrics) delle certificazioni internazionali, la capacità di usare “circumlocution” (giri di parole) è un indicatore di livello avanzato.
Tecnica 3: Non hai capito la domanda? Non indovinare!
Un altro classico momento di silenzio imbarazzante avviene quando l’esaminatore parla troppo veloce e tu non hai capito.
Molti studenti, per paura, annuiscono e sorridono. O rimangono pietrificati.
Non farlo. È un esame di interazione. Nella vita reale, se non capisci, chiedi di ripetere. Fallo anche all’esame, ma fallo con le formule giuste (livello B2+):
- “I’m sorry, could you rephrase that, please?” (Molto meglio di “Repeat please”).
- “Do you mean [tua interpretazione], or…?”
- “Sorry, I didn’t quite catch that.”
Chiedere chiarimenti non abbassa il voto. Rispondere fischi per fiaschi sì.
Tecnica 4: La struttura “O.R.E.O.” (Per non finire le idee)
A volte il silenzio arriva perché hai risposto troppo in fretta.
Esaminatore: “Do you like playing football?”
Tu: “Yes.”
(Silenzio imbarazzante).
Per evitare risposte monosillabiche, usa la tecnica O.R.E.O.:
- O – Opinion: Rispondi alla domanda (Yes, absolutely).
- R – Reason: Spiega perché (Because it helps me relax after work).
- E – Example: Fai un esempio (For instance, last Friday I played a match with my colleagues…).
- O – Opinion (Restated): Chiudi (So yes, I’m definitely a fan).
Con questa struttura, una risposta di 1 secondo diventa una risposta di 20 secondi, ricca di grammatica e vocabolario.
L’errore fatale: Pensare in Italiano
Tutte queste tecniche funzionano solo se smetti di tradurre. Il silenzio nasce nel tempo che il tuo cervello impiega per fare il percorso Concetto -> Italiano -> Traduzione -> Inglese.
Devi abituarti a pensare direttamente le “formule di emergenza” in inglese.
Ecco perché prepararsi da soli per una certificazione è rischioso. Sui libri impari la grammatica, ma non alleni la prontezza di riflessi. Non alleni la gestione del panico.
Non andare all’esame “a freddo”
La fluency non si improvvisa il giorno del test. È un muscolo.
Seguire un corso di preparazione specifico per le Certificazioni (come quelli che offriamo noi) non serve solo a imparare le regole. Serve a fare simulazioni.
Serve ad avere un insegnante che ti interrompe e ti dice: “Ehi, ti sei bloccato. La prossima volta, invece di stare zitto, di’ questo…”.
Arrivare all’esame sapendo già come gestire l’imprevisto ti dà una sicurezza che vale mezzo voto in più. Trasforma la paura in adrenalina positiva.
Non lasciare che il silenzio rovini la tua certificazione. Allenati a parlare.
Prepara il tuo Speaking Test (B2/C1) con i nostri Corsi Certificati ->



