Corsi MIUR: come sfruttarli per avanzare nella tua professione
3 Novembre 2024In un mondo del lavoro sempre più globalizzato, la conoscenza dell’inglese è diventata un requisito imprescindibile per molti settori. Il livello B1, in particolare, rappresenta uno di quelli maggiormente conseguiti attraverso le certificazioni linguistiche.
Molte persone, tuttavia, si chiedono se sia sufficiente per aprire le porte al lavoro dei propri sogni, o non rappresenti invece il primo passo di un lungo cammino. In questo articolo, pertanto, esploreremo i vantaggi e i limiti del livello B1 di inglese che, sebbene sia senza alcun dubbio un buon punto di partenza, non garantisce l’accesso a tutte le opportunità professionali.
Cercheremo quindi di capire quali sono i settori in cui un B1 può rivelarsi utile e quelli invece in cui potrebbe risultare insufficiente, al fine da fornire una visione chiara per chi ambisce a migliorare la propria posizione lavorativa attraverso la lingua inglese.
Il livello B1 di inglese secondo il QCER
Per capire a cosa corrisponde il livello B1 d’inglese, occorre fare riferimento al QCER, ossia il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue. Questo sistema, utilizzato in tutta Europa, suddivide le competenze linguistiche in sei livelli principali, che partono dal livello base (A1), per arrivare al madrelingua (C2).
Il livello B1 si colloca quindi in una posizione intermedia e, secondo la descrizione fornita dal QCER, una persona che arriva a padroneggiarlo viene definita “in grado di comprendere argomenti familiari di frequente riscontro nel lavoro, a scuola, nel tempo libero, ecc. Può destreggiarsi in situazioni di viaggio e produrre un testo semplice e coerente su argomenti che gli risultano familiari e/o di interesse personale”.
Detto in parole povere, conseguire un livello B1 d’inglese significa essere potenzialmente in grado di trasferirsi a vivere in un paese anglosassone, fermo restando il fatto che la lingua sarà comunque “padroneggiata” al minimo sindacale.
Questo è il motivo per cui non sempre è consigliabile accontentarsi di questo primo gradino, soprattutto se miri a ottenere una posizione professionale di prestigio. In quest’ultimo caso, infatti, il consiglio è quello di salire ulteriormente la scala e accedere così a un livello di conoscenza della lingua più elevato.
Il livello B1 nel mondo del lavoro: a quali professioni ti permette di accedere?
Se hai raggiunto il livello B1 significa che sei già a un buon punto nella conoscenza della lingua inglese e puoi meritatamente ritenerti soddisfatto. Questo, tuttavia, a patto che le tue aspirazioni professionali coincidano con le capacità che hai conseguito, in quanto il B1 ti permette di accedere solo a determinate posizioni lavorative, che includono:
- ruoli come operatori di call center o addetti al supporto clienti, per i quali è richiesta una buona comunicazione ma non necessariamente un inglese fluente;
- posizioni come receptionist, guide turistiche o addetti alle vendite in negozi di souvenir, dove le interazioni sono prevalentemente basate su frasi semplici;
- camerieri/baristi in ristoranti o caffè, in cui l’inglese è utile per interagire con turisti e clienti internazionali;
- assistenti amministrativi o segretari che gestiscono comunicazioni di base in inglese, come email e telefonate;
- venditori o rappresentanti di vendita in negozi che servono una clientela internazionale, dove la conoscenza dell’inglese costituisce un vantaggio, ma non è la priorità;
- insegnanti di lingue o tutor di italiano per stranieri che parlano un livello base di inglese, al fine di facilitare la comunicazione;
- posizioni come magazzinieri od operatori di carico e scarico, dove è necessario comprendere le istruzioni e comunicare con colleghi internazionali;
- ruoli come assistenti od operatori socio – sanitari, dov’è richiesta la comunicazione con pazienti e colleghi in situazioni non critiche;
- designer, artisti o fotografi freelance che collaborano con clienti internazionali, dove l’inglese può essere utile per scambi di idee, ma non rappresenta l’unico strumento di comunicazione;
- tecnici informatici o supporto IT che forniscono assistenza in inglese a utenti che non parlano fluentemente la lingua.
Come puoi evincere tu stesso da questo elenco, le posizioni professionali idonee a un B1 di inglese sono davvero numerose. Ciò detto, esistono dei lavori in cui tale livello non risulta sufficiente e, se punti a entrare in uno di questi ambiti, saresti necessariamente costretto a migliorare le tue competenze.
I limiti professionali del livello B1
Sebbene un livello B1 d’inglese rappresenti indubbiamente un buon punto di partenza, ci sono settori professionali dove questa competenza linguistica non è sufficiente. Nel campo del marketing internazionale, per esempio, un professionista dev’essere in grado di redigere campagne pubblicitarie, negoziare con clienti esteri e comprendere le sfumature culturali legate al linguaggio: tutte competenze che richiedono un livello di comunicazione più avanzato, come il B2 o il C1.
Allo stesso modo, nel settore medico i professionisti sono tenuti a comprendere e a comunicare informazioni complesse e molto tecniche, come diagnosi e trattamenti, rendendo il livello B1 inadeguato per ruoli come il dottore o l’infermiere. Anche nei campi dell’ingegneria e dell’informatica, dove è richiesta l’interpretazione di manuali complessi e di collaborare su progetti internazionali, un livello B1 può risultare limitante.
E lo stesso discorso vale in realtà anche per tutti i ruoli menzionati nell’elenco precedente che, se volessi affrontare a un livello più elevato (o svolgerli direttamente in un paese anglofono) necessiterebbero anch’essi di una migliore conoscenza della lingua.
In conclusione, se ambisci a ottenere ruoli professionali più avanzati e competitivi, dovrai necessariamente investire in ulteriori studi e pratiche per conseguire un livello linguistico più elevato.
Come migliorare il proprio livello d’inglese e salire di livello
Sebbene un livello B1 d’inglese possa aprirti diverse porte nel mondo del lavoro, è fondamentale riconoscere i suoi limiti e considerare un percorso volto al miglioramento continuo.
Le certificazioni linguistiche, a questo proposito, rappresentano un ottimo strumento per valutare e documentare i progressi nel proprio apprendimento, in quanto non solo attestano un livello di competenza più alto, ma dimostrano anche il tuo impegno e la tua determinazione nel voler progredire.
Oltre a questo, puoi migliorare anche attraverso i viaggi all’estero e le conversazioni con persone madrelingua, tenendo sempre a mente il fatto che il tuo futuro professionale dipende da quanto in alto salirai la “scala” dell’apprendimento!